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LUCIA: UN'IDEA PER NATALE

"Le mie cene con gli amici per comprare capre: in India c'è chi vive solo con quelle"

 

22/11/2025

 

“Ma guardi qui”.
Fa passare le foto, rigorosamente stampate, e quasi si commuove.
Ci sono volti sorridenti, occhi che brillano. E attorno il niente, se non polvere. Anzino: c'è fango. Ci sono case diroccate. Lamiere. E poi animali a zonzo. E tutto quel che può essere riciclato e riconvertito , perché niente si butta là dove la povertà preme.
In India, in certe zone dell'India almeno, la miseria è compagna di viaggio di bambini che raramente arrivano a trent'anni. Si muore presto in uno dei paesi più disastrati del pianeta, un miliardo e mezzo di persone concentrate in megalopoli che hanno templi straordinari per magnificenza e favela impressionanti per disgrazia. Sono posti dove sei fortunato se possiedi una capra.
Ecco, siamo arrivati al dunque. Perché,esaurito un incipit necessario, la nostra storia può cominciare. Dalle capre. E dalle foto che ci mostra Lucia Davico, un'alessandrina che aveva sentito raccontare l'India da Rosanna Viotto e Franco Giordano, i coniugi che hanno fondato Assefa, l'associazione a cui la Davico è iscritta.
Però, un conto è una descrizione per quanto accurata, un altro è vedere, sentire, odorare, confrontarsi con quella “povertà caotica”, come dice Lucia, e capire - soprattutto - che quel tanto o poco che, in fatto di offerte, da noi si raccoglie è una benedizione per chi fatica a mettere insieme il pranzo co la cena, come succeed nel Tamil Nadu, a Sud Est del paese. Dove lei si è recata lo scorso agiosto, con altri 12 volontari di Assefa che adottano bambini a distanza.
Venti euro per 3 mesi
La capre, si diceva. Sono l' unico reddito per molte famiglie indiane.
Da qui l'idea di Lucia: regalare capre, e farlo attraverso padre Ruben, un sacerdote che cerca di offrire sostegno e istruzione in un villaggio “dove si vive in catapecchie” . • Su padre Ruben torneremo a breve. Prima bisogna spiegare quel che fa la signora Davico, che organizza cene domestiche. E, gli amici che si accomodano attorno al tavolo, chiede un’offerta in denaro, spiegando la finalità. Ovvero l’acquisto di ovine, “I riscontri sono buoni -spiega- e credo che si riesca, col contributo di molti, a fare regali utili in prossimità del Natale.
Sono stata contattata da persone che mi hanno emozionato, come una signora anziana cherni ha spiegato di non poterrni dare più di 20 euro al mese, dicendosi comunque felice perché in tre mesi una capra la compra. Lo so che è una goccia questa iniziativa , ma anche una goccia sola,in certi casi, può assicurare ristoro”.
Sorrisi nella miseria
I soldi per l'acquisto delle capre saranno inviati a padre Ruben un sacerdote che, quand'era bambino, venne adottato a distanza da Assefa, che gli ha garantito anche la possibilità di studiare. “L'istruzione- aggiunge Lucia - è fondamentale in un paese dove, malgrado la miseria, non si perde la dignità e I sorrisi riempiono sempre le giornate”.
Padre Ruben , per riconoscenza, continua in loco l'opera solidale che Assefa garantisce a distanza. Succede grazie a Rosanna e a Franco, che nel 1985 andarono in India da turisti, mai immaginando che quel viaggio a­ vrebbe stravolto la loro vita.

MASSIMO BRUSASCO
m.brusasco@ilpiccolo.net

 

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